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Percorso Ciclo Turistico : “Le Cascine a Corte chiusa di Balzola”

Scheda

“Le Cascine a Corte chiusa di Balzola”
Percorso Misto - Circolare
Difficoltà * Km. 10 ca.
Dislivello Totale mt. 1 – completamente pianeggiante
Bici Consigliata Gravel/Trekking

Partenza Balzola

Il toponimo di Balzola deriva dal latino “Balteum” che potrebbe derivare dalle balze del Po, facendo rifermento ad un mutamento della morfologia del territorio, in seguito allo spostamento del fiume Po; la lenta opera di erosione sulle colline adiacenti ha creato la caratteristica conformazione a “balze” attraverso il progressivo allontanarsi dalle acque.
Ma le acque da Balzola non si sono mai allontanate; in modo diverso dalle acque di piena del fiume Po, il paese è circondato dalle acque delle risaie che si estendono verso il vercellese.
Balzola è oggi senza dubbio una delle “Capitali della Risicoltura del Monferrato” pertanto non poteva che essere proposto un breve e facile giro in bici tra le strade delle risaie locali, alla scoperta delle più importanti Cascine storiche del territorio; il Mulino Bruciato, la Cascina Martinetta, la Cascina Cortina, la Cascina Santa Clotilde, la Cascina Nuova fino alla vista del torrente Stura che percorre gli argini del canale scolmatore.
La coltura del riso, che ha plasmato profondamente il paesaggio di questo territorio a partire dal 1600 e che ne ha in grande misura scritto la storia e determinato l’economia, rappresenta anche una grande ricchezza dal punto di vista naturale. Una moltitudine di uccelli vi trova l’habitat ideale per nidificare e cercare il cibo, il canto delle rane riempie ancora le notti estive e le libellule e gli altri insetti legati agli ambienti acquatici popolano canali, risorgive e invasi.
Tipici abitanti delle pianure risicole locali sono gli aironi che si possono osservare mentre ricercano le prede nell’acqua o si affollano sugli alberi delle cosiddette “Garzaie”, le rumorose colonie dove possono nidificare insieme diverse specie. Aironi cenerini, Garzette, Aironi guardabuoi sono presenti tutto l’anno, mentre Nitticore e Sgarze ciuffetto arrivano in primavera. La risaia è preziosa anche per molte specie di anatre e di trampolieri che vi sostano durante la migrazione o vi nidificano, come il Germano reale, il Cavaliere d’Italia e il Combattente.
Le Cascine che si visiteranno sono ricche di storia, a corte chiusa, che rappresentano a pieno la cultura risicola di queste zone, strutture fortemente influenzate dalla villa rustica romana e dal chiostro dell’abbazia cistercense. Questa tipologia di Cascinale, anche detto da queste parti “Grangia”, è caratterizzata dalla disposizione dei fabbricati su quattro lati che racchiudono la grande aia. Era il centro dell’attività agricola e poteva ospitare trenta o più famiglie e, nella stagione della monda, raddoppiava o triplicava i suoi abitanti. Alcune, data la quantità di abitanti avevano chiese al loro interno. In essa si trovavano gli alloggi delle mondine e le stalle dei buoi e dei cavalli impiegati nei lavori agricoli. Oggi molte di queste cascine sono disabitate, quattro nomi di cascine ancora esistenti e meritevoli di una visita, Cascina Nuova, Cascina S.Clotilde, Cascina Cortina e Cascina Martinetta.

Si parte da Balzola, dalla piazza del Municipio, dove nei giardinetti si svolge la festa del Paese e dove poter riempire la borraccia alla fontana pubblica. Volendo nella vicina piazza Caduti di Nassiriya si trova anche la Casetta dell’Acqua per acqua fresca e frizzante.
Ci dirigiamo in direzione nord, passando accanto alla preziosa Chiesa di San Michele.
Proseguendo in corso Matteotti, in prossimità del cimitero, costeggiandolo sulla sinistra iniziamo la strada bianca che ci spalanca a pieno la piana risicola e ci lascia intravedere le Cascine, un tempo gremite di gente, ora per lo più disabitate ma ricche di fascino e di storia (e storie).
La strada continua pianeggiante, fino a raggiungere un crocicchio, sulla cui sinistra si trova la Cascina Nuova, contrassegnata anche da un campanile, essendo presente al suo interno una chiesetta.
Tra le risaie è facile avvistare garzette, beccaccini, aironi, pavoncelle, gallinelle d’acqua e, con un po' di fortuna anche gli eleganti fagiani.
Siamo nella pace più totale, un silenzio rotto soltanto dal rumore dell'acqua che scorre nei fossi, talvolta si può udire in lontananza un trattore al lavoro.
Proseguiamo girando verso destra, in direzione est.
Dopo aver attraversato la strada provinciale, sempre su strada bianca raggiungeremo un crocicchio contrassegnato da una piccola costruzione quadrata (il Casot di sasìn), con le sue leggende e fatti storici.
Più avanti incontreremo la Cascina Santa Clotilde (Valasi), cascina molto ben conservata e caratterizzata da una torre, quasi un piccolo castello in mezzo alle risaie.
Andiamo oltre e al fondo della strada possiamo scorgere la Cascina Cortina. La strada termina in un incrocio, dove ci dirigeremo verso destra, ma prima di proseguire non può non destare una certa curiosità un arco posto sull'argine del Magrelli, uno dei principali canali di irrigazione locali.
Proseguendo costeggeremo la Cascina Martinetta, ampia e ben tenuta.
La strada bianca termina sulla sp 25 e noi gireremo verso destra, in direzione Balzola. Appena superata la centrale di smistamento elettrico svolteremo a sinistra, riprendendo la strada bianca che ci porterà in direzione Mulino Bruciato (Mulin Vuleia) e infine a costeggiare le rive del canale scolmatore della roggia Stura, nella regione Prati Avogadri (Prè di Aueri).
In fronte a noi vedremo la sagoma del paese di Balzola, con i due campanili (quello di San Michele l'abbiamo già visto ed il rientro in paese sarà l'occasione di passare anche dalla Chiesa Parrocchiale dedicata all'Assunzione di Maria Vergine), i due castelli, il Castello Fassati (Castlun) e il più moderno Castello Grignolio, gli imponenti silos della Riseria Vignola, un'eccellenza del territorio, un'azienda all'avanguardia del settore, italiano e globale.
Eccoci di nuovo a Balzola: percorrendo le vie alla ricerca dei punti di interesse indicati poc'anzi avremo modo di notare sulle facciate di alcune abitazioni dei dipinti del pittore balzolese Bertazzi, raffiguranti personaggi e scorci caratteristici dell'ambiente locale.
Il percorso è privo di difficoltà, adatto a tutti, in particolare alle famiglie con bambini, visto che per lo più si svolge su strade bianche e anche gli attraversamenti di strade provinciali sono caratterizzati da scarso traffico veicolare.
Può essere effettuato in ogni mese dell'anno anche se il periodo migliore va sicuramente da marzo a ottobre.
A seconda del mese l'ambiente sarà connotato da un colore diverso: a marzo il marrone dei campi arati, ad aprile l'azzurro del cielo che si rispecchia nelle risaie, a maggio, giugno e luglio il verde del riso, a fine agosto e settembre, il giallo del riso maturo, a ottobre il beige della paglia rimasta a terra dopo il taglio del riso.


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